Stavolta la mattina c'è folla all'uscita della metro, ma meno ai cancelli, e infatti c'è un po' meno pubblico di ieri. Si vedono francesi, estoni (essendo giornata di prove multiple), ma soprattutto svizzeri. Tra i tedeschi spiccano soprattutto i fans dell'eptatleta Schaefer. Stavolta mi siedo davvero al mio posto assegnato, anche perché l'addetta mi controlla da vicino: comunque è più in alto degli altri giorni e soprattutto all'ombra. Sono in buona posizione soprattutto per l'alto dell'eptatlon, ma vedo bene anche il disco.
Arrivo un po' in ritardo e perdo tutto il primo turno delle qualificazioni del disco, ma faccio in tempo vedere il bellissimo secondo lancio della Osakue, idealmente negli occhi di chi l'ha attaccata. Più tardi, nel secondo gruppo, il disco della Perkovic vola basso, sembra partito male, ma atterra a 64 metri.
C'è poi il lungo donne, dove la Strati al secondo alto fa 6,60. Penso che sia fatta, e invece resterà fuori per 1cm, in una classifica dove dai 6,65 ai 6,60 ci sarà un'atleta per centimetro. Si fanno poi le batterie dei 110hs, per eliminare 4 atleti in tutto, ma gli italiani non si risparmiano: Dal Molin e Fofana sparano 13.40 e 13.50. Quante volte, in un grande evento, due italiani hanno fatto il personale nella stessa gara (almeno nelle prove da stadio)?. I nostri atleti sembrano improvvisamente rinati: anche Barontini negli 800 si difenderà bene, ma non basterà. Solo la Aniballi nel disco avrebbe potuto fare qualcosa di meglio. In una falsa partenza dei 110hs sul tabellone compare l'Ampelmann rosso (l'omino del semaforo dell'est, uno dei simboli d Berlino).
Comincia l'alto dell'eptatlon, e io mi sposterei più vicino per rimirare le atlete da vicino: le eptatlete meritano sempre, ma non oso andare al sole, anche se fa meno caldo degli altri giorni. Non mi accorgo neanche che è cominciato anche il giavellotto fino a quando la Hussong non spara 67 metri. Finito, prima del previsto, l'alto, me ne vado, come quasi tutti: non aspetto il secondo gruppo del giavellotto, programmato per un'ora dopo. Prima di andare, però, sbircio dalla porta di Maratona e vedo che quelli rimasti non sono così pochi.
Prima della sessione serale, vado a fare un bagno nella piscina olimpica. Oggi infatti è una normale piscina pubblica (nel 2009 pensavo non lo fosse, ma in realtà non avevo trovato l'entrata). E' la seconda piscina olimpica che visito, dopo quella di Londra. Se allora l'emozione era di nuotare dove avevano nuotato Phelps e gli altri big, stavolta si stratta di fare un bagno in un luogo così pieno di storia. Non sono in grado di nominare un nuotatore del 1936, anche se so che allora andavano forte i giapponesi. Poi l'affollamento non consente di nuotare: ci sarebbero due corsie riservate al nuoto, ma anch'esse troppo affollate per fare sul serio (non che io ne avessi l'intenzione). Provo anche i tuffi, ma solo da un metro (sarebbe aperto anche il trampolino da 3).
All'uscita leggo di un allerta meteo e del rischio di rinvio di alcune gare, ma c'è ancora il sole e solo un po' di vento. Entro a gare cominciate da qualche minuto: stavolta sono nell'anello inferiore, alla fine della prima curva. Sono in ottima posizione per l'asta e vedo nitidamente anche la linea del traguardo, ma la prospettiva non mi consente di valutare bene l'ordine di arrivo: nei 100hs la Bogliolo mi sembra terza o quarta, quindi teoricamente ancora in corsa per la finale. Invee è quinta: brava comunque. Davanti a me c'è un gruppo di norvegesi venuti a celebrare Warholm: non resteranno delusi.
Il concorso più interessante per noi, le qualificazioni dell'alto maschile, si svolge invece dalla parte opposta. Faccio fatica a seguirlo anche col binocolo: non riesco a capire se l'asticella viene superata di poco o di tanto. Impegnato con l'alto, non seguo molto l'asta donne, ma l'alto finisce in tempo (con Fassinotti primo degli esclusi, peccato) per farmi concentrare sull'epilogo dell'asta, molto emozionante, con 4 atlete in gara a 4,80 e la doppietta greca, con la Stefanidi che verrà abbracciata da Berlino avvolti nella bandiera greca. C'è anche il giavellotto, ma è una gara sottotono: nessun cambio di posizione negli ultimi 3 lanci e si va a medaglia con meno di 86 metri. I tedeschi sognavano la tripletta, ma ottengono almeno la doppietta.
In pista, abbiamo prima la delusione della Grenot: parte forte, arriva al rettilineo finale ancora in testa, ma poi cede: prima delle escluse anche lei. C'è poi Desalu, che entra nel rettilineo allineato coi primi e vi rimane, Guliyev a parte. Per i citati problemi di prospettiva, penso sia arrivato quarto, se non terzo, invece è sesto, ma dopo aver visto il tempo di Guliyev si capisce che anche il suo sarà eccezionale e lo è: 20.13
Soprattutto però ci sono i 3000 siepi. Io parto pensando che un piazzamento negli 8 sarebbe già buono, ma dopo un primo chilometro tatticissimo Chiappnelli prende l'iniziativa. Ci si chiede se terrà, e tiene: viene superato solo dai due favoriti ed è bronzo. Medaglia del tutto inattesa: una volta ne vincevamo una così ad ogni manifestazione, adesso molto meno.
Finito il programma con la sorprendente finale dei 100hs, invitano a restare nello stadio per va del maltempo, ma pochi seguono il consiglio. Anch'io decido di avventurarmi fuori, e scopro che non piove o quasi: la pioggia si farà forte solo poco prima di entrare nella metro.
All'uscita leggo di un allerta meteo e del rischio di rinvio di alcune gare, ma c'è ancora il sole e solo un po' di vento. Entro a gare cominciate da qualche minuto: stavolta sono nell'anello inferiore, alla fine della prima curva. Sono in ottima posizione per l'asta e vedo nitidamente anche la linea del traguardo, ma la prospettiva non mi consente di valutare bene l'ordine di arrivo: nei 100hs la Bogliolo mi sembra terza o quarta, quindi teoricamente ancora in corsa per la finale. Invee è quinta: brava comunque. Davanti a me c'è un gruppo di norvegesi venuti a celebrare Warholm: non resteranno delusi.
Il concorso più interessante per noi, le qualificazioni dell'alto maschile, si svolge invece dalla parte opposta. Faccio fatica a seguirlo anche col binocolo: non riesco a capire se l'asticella viene superata di poco o di tanto. Impegnato con l'alto, non seguo molto l'asta donne, ma l'alto finisce in tempo (con Fassinotti primo degli esclusi, peccato) per farmi concentrare sull'epilogo dell'asta, molto emozionante, con 4 atlete in gara a 4,80 e la doppietta greca, con la Stefanidi che verrà abbracciata da Berlino avvolti nella bandiera greca. C'è anche il giavellotto, ma è una gara sottotono: nessun cambio di posizione negli ultimi 3 lanci e si va a medaglia con meno di 86 metri. I tedeschi sognavano la tripletta, ma ottengono almeno la doppietta.
In pista, abbiamo prima la delusione della Grenot: parte forte, arriva al rettilineo finale ancora in testa, ma poi cede: prima delle escluse anche lei. C'è poi Desalu, che entra nel rettilineo allineato coi primi e vi rimane, Guliyev a parte. Per i citati problemi di prospettiva, penso sia arrivato quarto, se non terzo, invece è sesto, ma dopo aver visto il tempo di Guliyev si capisce che anche il suo sarà eccezionale e lo è: 20.13
Soprattutto però ci sono i 3000 siepi. Io parto pensando che un piazzamento negli 8 sarebbe già buono, ma dopo un primo chilometro tatticissimo Chiappnelli prende l'iniziativa. Ci si chiede se terrà, e tiene: viene superato solo dai due favoriti ed è bronzo. Medaglia del tutto inattesa: una volta ne vincevamo una così ad ogni manifestazione, adesso molto meno.
Finito il programma con la sorprendente finale dei 100hs, invitano a restare nello stadio per va del maltempo, ma pochi seguono il consiglio. Anch'io decido di avventurarmi fuori, e scopro che non piove o quasi: la pioggia si farà forte solo poco prima di entrare nella metro.
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