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Parto in ritardo, quindi abbandono i miei propositi di andare a piedi a Liverpool Street. Nell'ultimo tratto della metro si vede un po' di gente che va allo stadio, ma non una gran folla. Nel tratto a piedi, invece, quando arrivano quelli che vengono dalle altre linee, la folla c'è. I volontari ci indirizzano verso il ponte (è lì che avviene l'ingresso nell'area dello stadio) con meno coda, dicendoci di ignorare le indicazioni sul biglietto. La coda all'ingresso scoraggia, specie considerando che stanno cominciando le gare, ma si smaltisce in 5 minuti.
Parto in ritardo, quindi abbandono i miei propositi di andare a piedi a Liverpool Street. Nell'ultimo tratto della metro si vede un po' di gente che va allo stadio, ma non una gran folla. Nel tratto a piedi, invece, quando arrivano quelli che vengono dalle altre linee, la folla c'è. I volontari ci indirizzano verso il ponte (è lì che avviene l'ingresso nell'area dello stadio) con meno coda, dicendoci di ignorare le indicazioni sul biglietto. La coda all'ingresso scoraggia, specie considerando che stanno cominciando le gare, ma si smaltisce in 5 minuti.
Eccomi finalmente dentro: è il 9° stadio olimpico che visito, l'8° dove vedo gare (la differenza è data di quello di Atene 1896). E' quasi pieno, sicuramente molto più di quello di Roma durante il Golden Gala (non che ci voglia molto). L'unica volta che avevo visto una folla simile per una sessione mattutina era stata ai Mondiali di Parigi il mercoledì, giorno delle scuole. Faccio appena in tempo a vedere a fine della prima batteria dei 3000 siepi col buon piazzamento di Zoglami, che faceva sperare bene per gli altri, visto che doveva essere il nostro n. 3, invece gli altri faranno peggio.
Sono in ottima posizione per seguire il salto con l'asta (qualificazioni maschili), ma pessima per tutte le altre gare: le due prove dell'eptathlon (lungo e giavellotto) le seguo unicamente sullo schermo. Anche nelle gare di corsa, vedo bene solo la seconda curva (quindi posso seguire bene la riviera delle siepi), ma sul rettilineo finale non sono in grado di capire chi ha vinto, quindi dopo un po' mi della abituo a vedere i finali sullo schermo.. Ho problemi a seguire soprattutto la gara di Chiappinelli, visto che lui è piccolo e si mimetizza e ci sono molti atleti in maglia blu. Una cosa che vedo bene, però, è la facilità di corsa della Miller nei 400: non sembra fare la minima fatica.
Pranzo a un chiosco all'uscita: mangio un semplice hamburger per non fare tanta strada, ma la scelta è molto vasta: non ho mai visto tanti chioschi così diversi. Si va dalle specialità locali (lo so, parlare di specialità locali in Gran Bretagna può sembrare un ossimoro) all'orientale, passando per i classici hamburger, hot dog e pizza. Poi dolci, gelati, ed anche uno specializzato in fragole.
Mi avvio con calma verso il centro per la Maratona femminile: decido di vederla in un punto che ho frequentato spesso per lavoro: davanti alla Bank of England. Vedo i passaggi del secondo e del terzo giro, poi cerco di avvicinarmi all'arrivo (senza però arrivarci: sapevo che difficilmente avrei visto qualcosa, troppa folla), ma per un po' mi perdo. Riesco comunque a vedere un passaggio a circa 1 km. dall'arrivo.
Una breve pausa ed è già ora della sessione serale Pensavo di arrivare in anticipo, invece non mi resta poi tanto margine. Meno coda di stamattina all'ingresso. Si vede tanta gente coi colori giamaicani, ma stavolta sembrano quasi tutti davvero giamaicani. Si comincia con alcune premiazioni, tra cui quella dei 100, che secondo il programma doveva svolgersi alle 20: grande manifestazione di affetto per Bolt, fischi ma anche applausi per Gatlin.
Sono in una posizione simile a stamattina, solo un po' più in alto. Vedo quindi bene il salto con l'asta, ma poco del resto: finale del peso e qualificazioni del giavellotto le devo seguire dallo schermo. Se stamattina avevo un gruppo di spagnoli alla mia sinistra, stasera almeno le 20 persone più vicine a me erano tutte britanniche. Fare i Mondiali in un paese così appassionato ha il vantaggio della grande partecipazione, ma lo svantaggio che l'atmosfera è meno internazionale del solito. Anche nei negozi ufficiali, si vende più merchandising della squadra britannica che dei Mondiali. Gran tifo per la Johnson-Thompson, per l'astista e per l'ottocentista che a sorpresa arriva in finale. Loro però avevano qualcuno per cui tifare quasi in ogni gara, beati loro.
Gran ressa all'uscita. Se uno pensava di mangiare qualcosa nella zona ristoranti del Parco Olimpico, non può: è sbarrata. Effettivamente, se tutti avessero voluto attraversarla, sarebbe stato pericoloso. Almeno la metro arriva subito
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