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A Londra è stata anche la mia prima e finora unica esperienza alle Olimpiadi estive Avevo considerato a lungo, fin dal 2011, l'idea di andare a vedere una settimana di gare, poi non ero riuscito a organizzare. Quando, circa un mese prima, misero in vendita gli ultimi biglietti, pensai di andare a vedere una gara, viaggiando in giornata. Davo infatti per scontato che sarebbe stato impossibile trovare un alloggio, quindi cercai una gara che mi consentisse di andare e tornare in giornata: mi ero orientato verso una gara di tuffi, che si disputava intorno alle 13. Poi però scoprii che di alberghi disponibili ce n'erano, quindi pensai di arrivare la sera prima, vedere una giornata di gare e rientrare n serata: non potevo permettermi di prendere più di un giorno di ferie.
A Londra è stata anche la mia prima e finora unica esperienza alle Olimpiadi estive Avevo considerato a lungo, fin dal 2011, l'idea di andare a vedere una settimana di gare, poi non ero riuscito a organizzare. Quando, circa un mese prima, misero in vendita gli ultimi biglietti, pensai di andare a vedere una gara, viaggiando in giornata. Davo infatti per scontato che sarebbe stato impossibile trovare un alloggio, quindi cercai una gara che mi consentisse di andare e tornare in giornata: mi ero orientato verso una gara di tuffi, che si disputava intorno alle 13. Poi però scoprii che di alberghi disponibili ce n'erano, quindi pensai di arrivare la sera prima, vedere una giornata di gare e rientrare n serata: non potevo permettermi di prendere più di un giorno di ferie.
La scelta quindi cadde sul fioretto femminile a squadre: non avevo mai visto la scherma dal vivo ed ero molto curioso di vedere le ragazze del "Dream Team" azzurro. In giornata si disputavano turno preliminare, quarti e semifinali, poi in serata, con un biglietto a parte, finali per il primo e il terzo posto.
Arrivai quindi a Londra la sera prima, dormii in un albergo vicino Heathrow, poi la mattina mi avviai verso l'impianto, l'Excel. Avevo portato solo uno zaino, visto che non avrei saputo dove lasciare una valigia, ma avevo paura che non l'avrebbero fatto entrare, date le indicazioni terroristiche del manuale a proposito degli zaini grossi, invece non ci fu problema. All'uscita della ferrovia interna DLR c'era una lunga passerella verso l'Excel, piena di cartelli dell'ente fieristico di Abu Dhabi (o era Dubai?), che ricordava che i proprietari erano loro. L'impianto, oggi utilizzato per fiere, era composto di 6 palazzetti in cui si svolgevano gare di 6 sport diversi: ricordo che vicino al mio c'erano boxe e judo.
L'Italia era ovviamente la grande favorita della gara, dopo la tripletta nella prova individuale. Il programma giornaliero, però, ricordava che agli ultimi mondiali non avevamo vinto e che quindi il pronostico non era poi così scontato. Arrivai appena in tempo per il turno preliminare, in cui la Gran Bretagna sconfisse l'Egitto. Poi cominciarono i quarti di finale, che si svolgevano contemporaneamente su 4 pedane, che dalla mia posizione si vedevano tutte abbastanza bene. I naturalmente ero fisso sull'incontro dell'Italia, ma negli intervalli davo un occhiata alle altre. L'Italia passeggiò con la Gran Bretagna, mi sembra 45-17. Mi meravigliai che schierassimo le titolari, poi scoprii che è ammessa una sola sostituzione in tutto il torneo (la utilizzammo in finale, a gara già decisa) e non, come pensavo, una per incontro.
Pranzai nel foyer accanto al palazzetto, dove erano esposti dei cimeli storici di scherma. Peraltro non c'era alternativa, non potendo uscire e rientrare. Ricordo dei tifosi vestiti da Asterix. Nel pomeriggio c'erano prima le semifinali 5°-8° posto e poi, in contemporanea, semifinali 1°-4° posto e finali 5°-6° e 7°-8°. L'Italia passeggiò anche con la Francia, qualcosa tipo 45-22. quelli che mi colpì di più e vedere quali belve fossero, agonisticamente parlando, le nostre ragazze: la Errigo chiese la moviola sul 17-3, la Vezzali fece una scenata tremenda per una stoccata presa sul 42-20.
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