mercoledì 17 agosto 2022

Campionati europei di nuoto a Roma - 6^ giornata (16/08/2022)

 

Dopo l’esperienza di ieri, stavolta parto più tardi, anche un po’ più del previsto. Arrivo quindi in tribuna (anche oggi mi fanno entrare alla Monte Mario) che sta partendo la 7^ delle 8 batterie dei 50sl maschili. Mi siedo quindi al primo posto che trovo (naturalmente abbondano). Le onde generate dai cinquantisti sono impressionanti: anche per la velocità, visivamente si nota più differenza tra 50 e 100 che tra 100 e 1500. Nell’ultima batteria due italiani arrivano pari, ma tanto sono gli unici qualificati.


Finiti i 50, mi sposto dall’altro lato e mi sistemo vicino ai telecronisti: a tratti riesco anche a sentire Sacchi. Vicino a me, un gruppo di spagnoli. Si prosegue con i 200 farfalla femminile dove, dopo 3 rinunce, sono rimaste in 19 e, delle 3 eliminate, una (britannica) lo sarà per via del limite per paese. Ci sono poi i 100 dorso maschili, dove Ceccon fa il miglio tempo dando l’impressione di controllare e 3 italiani finiscono nei primi 7. Poi, nei 50 rana femminili, le “altre” tre italiane si sfidano nella stessa batteria: vince la Castiglioni, che farà anche meglio della Pilato. Però non va come nei 100: le due italiane escluse sono “solo” 6^ e 8^. Seguono altre batterie di scarsa intensità: nei 200 misti maschili i partenti sono 27 e alcuni sono decisamente scarsi, uno non si sarebbe qualificato nemmeno tra le donne. Si chiude con un’altra qualificazione curiosa: la 4X200sl mista, dove c’è un’unica batteria a 10, che serve a qualificare alla finale a 8. E’ chiaro dalla seconda frazione che un’esclusa sarà la Slovacchia, ma l’altra è a sorpresa la Svezia, che nel finale subisce la rimonta della Danimarca.

Lo speaker annuncia che alle 11,30 ci sarà un incontro di Popovici coi fans. Nell’attesa, mi fermo a scrivere. Vedo passare la Pilato inseguita da una fan, ma da sola non l’avrei riconosciuta, coi capelli raccolti in modo diverso (ok, forse sì. Ma solo perché aveva la tuta della nazionale). Per ‘incontro col campione romeno c’è una fila lunghissima, per cui mi limito a fotografarlo d lato. Noto che non ha il fisico che uno si aspetta per una star del nuoto (e questo si vedeva anche da lontano), ma anche che sembra anche più piccolo della sua età, più giovane di una Pilato (che in realtà ha 4 mesi in meno) e forse anche di un Galossi (che ne ha 20).



Per i tuffi, sono rassegnato ad andare nella tribuna Tevere (e mi sono equipaggiato), invece mi dicono di andare nella Monte Mario. Penso a come sono stato fortunato a non comprare i biglietti per la Tevere bassa, perché pensavo che il posto numerato non giustificasse la differenza di prezzo, visto che nessuno aveva avvertito che la Monte Mario era coperta e la Tevere no (se sì, non me ne sono accorto, ma non credo proprio). Per il posto c’è l’imbarazzo della scelta, e in questi casi si finisce con lo scegliere male: una volta seduto scopro di avere la vista ostruita proprio sull’uscita dai trampolini. Penso di spostarmi dopo il primo turno, peccato che non facciano la minima pausa, non riepiloghino neanche la classifica, che uno dovrà ricostruire quando danno la posizione della tuffatrice prima del tuffo successivo. Ci sarà invece una pausa dopo il secondo turno, per cambiare i giudici, e un riepilogo dopo il quarto (su 5).

Scopro due cose che non sapevo: le concorrenti possono scegliere tra i quattro trampolini (uno sarà però utilizzato da una sola) e nella gara da un metro, i giudici non sono sul trespolo, m a bordo vasca. Da un metro è più difficile valutare le prestazioni: capita prima ai miei vicini, poi a me di trovare bellissimo un tuffo da metà classifica o meno. Poi ci si fa un po’ l’occhio, si vede se una non finisce il tuffo, ma ancora nel terzo salto mi capiterà di vedere uno dopo l’altro un tuffo che mi sembra splendido e uno che mi sembra un disastro, ma che avranno solo un punto di valutazione di differenza.




La qualificazione finisce con le due italiane ai primi due posti. Intanto mi è venuto un dubbio: visto che il programma ufficiale parla di mattina e pomeriggio e sul mio biglietto c’è scritto “morning”, il biglietto varrà per tutte le gare?. La pausa (47 minuti) mi sembra però troppo breve per fare uscire e rientrare e infatti non chiedono di uscire: il biglietto è unico. Nell’intervallo mangio al “pasta truck”: di fronte a me si siede la tuffatrice olandese arrivata quarta. Mi sembra strano che mangi pasta e beva birra tra qualificazioni e finali, e infatti non si ferma a mangiare. Faccio appena in tempo a tornare in tribuna per l’inizio del sincro misto dalla piattaforma, senza nemmeno il tempo di andare in bagno.



Per il sincro, mi posiziono all'altezza della piattaforma, attorno a me arriverà la squadra ucraina, due file avanti c'è quella spagnola, sulla destra quella tedesca. Caratteristica delle squadre è esultare sempre per i tuffi dei loro, senza mai mostrare delusione, nemmeno quando sono palesemente sbagliati. da 10 metri è più facile valutare le prestazioni e soprattutto emozionarsi per un bel tuffo. Avevo appena finito di pensare che negli obbligatori l'esecuzione è sempre buona, ci sono solo sfumature, che i francesi fanno un disastro. Gli italiani perdono un po' terreno negli obbligatori, per un errore di cui non mi ero assolutamente accorto, ma poi non sbagliano più e chiudono terzi. Gli ucraini vanno in vantaggio con uno splendido terzo tuffo, ma poi sbagliano il quinto, anche se meno di quanto mi era sembrato, e vengono superati dai britannici.





Prima della finale del trampolino da un metro, esco un attimo per andare in bagno e prendermi da bere. Al rientro, mi dicono che dovrei avere un talloncino, quello che danno a chi esce e rientra (naturalmente nessuno me l'ha dato), ma poi mi fanno entrare lo stesso. Delle squadre, è rimasta solo quella tedesca. Dopo tre tuffi, le italiane sono prima e seconda, ma sono in 5 in 5 punti, dopo 4 hanno 7 punti sulla quarta. Sono le ultime due a saltare e di quelle che le seguono nessuna sembra aver fatto un ultimo tuffo eccezionale, per cui la doppietta sembra vicina. Invece la Pellacani rimane 60/100 dietro alla svedese. mentre la Bertocchi consolida il primato: è oro e bronzo. Dibiasi premia il sincro, la Cagnotto le ragazze: altro inno.





All'uscita, c'è una gran folla nei viali. Anche il negozio à troppo affollato e rinvio a domani gli acquisti. Decido di salire sulle tribune poco dopo le 17 e scrivere lì. Non sono l'unico ad avere questa idea. alle 17,10 la Monte Mario è più piena che gli altri giorni alle 17,40. Intanto sia nella piscina del nuoto che in quella dei tuffi c'è il riscaldamento e per chi guarda c'è un clima da vacanza (non certo per chi è lì). Prima dell'inizio si riempirà anche la Tevere: sicuramente la Monte Mario non era mai stata così piena, probabilmente nemmeno la Tevere. Anche la predominanza italiana non era mai stata così netta: prima dell'inizio noto una sola bandiera di un altro paese (Ucraina), poi ne compariranno delle altre di paesi medagliati (Ungheria, Svezia). Vicino a me ci sono due olandesi, poi dietro arriveranno due norvegesi. Il boato all'annuncio degli italiani non è mai stato così forte: Paltrinieri il più acclamato. Però hanno sempre applaudito tutti, dalla Sjostroem a Romanchuk che ha battuto Paltrinieri. Dopo tanti anni in cui mi sono spesso vergognato del pubblico italiano, finalmente un pubblico di cui andare fiero.




Si parte con quattro finali. Le prime due rispettano i pronostici: Milak di oltre due secondi nei 200 farfalla maschile, davanti a un altro ungherese e a due italiani, la Sjoestroem nei 50sl femminili, che batte il record di medaglie agli Europei. Speriamo tutti quindi che anche la terza, i 100 rana maschili, lo rispetti, ed è così: doppietta Martinenghi-Cerasuolo. Anche nei 200 misti si può dire che vince la prima favorita, l'israeliana Gorbenko, con la Franceschi terza. Seguono due semifinali: grande prova della Meilutyte nei 50 rana, che ci ricorda che l'oro della Pilato non è scontato.

Dopo la premiazione di Milak e Sjoestroem c'è la gara clou per noi: i 1500 maschili. Paltrinieri parte forte, Wellbrock e Romanchuk, ma il primo crolla presto e finirà quinto, rimane dietro solo l'ucraino. Ai 200 Paltrinieri ha 2 secondi di vantaggio, ma poi Romanchuk recupera fino a fare il sorpasso ai 650 e guadagnare lentamente ma costantemente (o quasi) fino ai 1100. Poi per un attimo Greg torna a far sperare, ma alla fine il vantaggio si stabilizza sui 4 secondi: Paltrinieri chiude comunque sotto  i 14'40". Come dicevo, grandi applausi per entrambi. Terzo il francese Joly, quarto Acerenza.








Dopo altre semifinali, tra cui curiosamente una dei 200 farfalla femminile in cui la classifica segue l'ordine delle corsie (intese come tempi di qualificazione), ci rifacciamo nei 100 dorso femminili. La Panziera parte malissimo e dopo la prima vasca è sesta. Ancora poco prima della fine penso che potrà arrivare al massimo seconda, invece tocca prima, per 4/100. Dopo le semifinali della gara maschile, con Ceccon che sembra sempre in controllo, ma finisce con l'arrivare secondo nella semifinale e terzo complessivo, si chiude con la finale della 4X200sl mista. Duello tra Gran Bretagna e Francia, vinto dalla prima, l'Italia chiude terza le frazioni maschie e ci si chiede se il vantaggio su Olanda e Ungheria, decisamente più forti con le donne, basterà: non solo basta, ma rimane costante.

Stavolta mi fermo solo alla premiazione di Paltrinieri, con nuovi applausi anche a Romanchuk e all'inno ucraino. Per rientrare prima, decido di saltare quella della Panziera: ormai possiamo permetterci anche il lusso di saltare un inno di Mameli. Uscendo incontro la Pellegrini inseguita dai fan, che prima scappa, ma poi decide di fermarsi ancora un attimo a firmare autografi. Domani tirerò un po' il fiato, anche per preparare la partenza per Monaco




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