venerdì 19 agosto 2022

Campionati europei di atletica a Monaco - 4^ giornata (18/08/2022)

 Atterato a Monaco alle 9,30, speravo di arrivare allo stadio verso le 11,30, quindi intorno a metà della sessione mattutina. La speranza ri rivela troppo ottimistica, Contavo di lasciare i bagagli in un deposito, invece non trovo un armadietto libero e mi tocca passare dall'albergo. Prendo il tram per il Parco Olimpico, arrivo che è già passato mezzogiorno e so che c'è ancora da camminare: lo stadio è al centro del parco. Quello che non sapevo è che arrivato allo stadio non è finita: ci giro attorno per più di un chilometro perché non trovo l'entrata, vedo solo varchi con la scritta "Kein Eingang" (vietato l'ingresso) o entrate riservate. Alla fine, dopo aver chiesto tre volte, trovo un'entrata, mimetizzata tra le uscite. Certo, essere l'unico che entrava, a quell'ora, non ha aiutato. La sera capirò dov'era il problema: non avevo capito che "Kein Eingang" valeva solo quanto lo sportello era chiuso.

Entro quindi alle 12,45: mi rimangono da vedere l'ultima batteria dei 200 maschili, le tre dei 200 femminili e il secondo gruppo del giavellotto dell'eptathlo, con le prime in classifica, tutte e tre le tedesche, ma non la Gereviini. Mi siedo a uno dei primi posti che trovo nel mi settore: sono troppo stanco per scendere in quello che dovrebbe essere il mio (l'ingresso è in cima a una collina, nl punto più alto dello stadio) e soprattutto per poi risalire. Sono all'altezza della partenza dei 200, ma non vedo parte della curva, per via di un palco. Vedo il secondo posto di Pettorossi, che mi sembrava anche un prima, poi il disastro della fontana, che comunque si vedeva che aveva dei problemi, oi la Siragusa che cede nel finale, ma passa. I tedeschi seguono con attenzione l'eptathlon: il gruppo di stranieri pià numeroso sembrano i finlandesi, che erano presenti in massa anche quando non avevano atleti di alto livello, quindi figuriaoci adesso che qualcuno ne hanno.

 




Dopo solo 40 minuti è finita. Adesso il problema diventa mangiare: gli stand gastronomici hanno tutti lunghe code. Trovo un chiosco permanente in un momento in cui la coda era diminuita: quando io la finisco era già aumentata. Prima di rientrare (prendendo la metro, dal lato opposto rispetto a dove sono venuto) faccio un giro del parco: ci sono tante iniziative interessante, ci vorrebbe molto tempo per vederle tutte. Vedo anche il percordo della mountain bike, che gareggia domani.




 

La sera, l'idea era di arrivare al parco un po' prima, visitarlo e mangiare. Tra difficltà a rimettersi in moto e difficoltàa trovare l'ingresso della metro, arrivo invece alle 19,45, 20 minuti prima dell'inizio delle gare. Comincia a piovere forte: molti stand chiudono, uno dei pochi rimasti aperti, quello del Gruyére, è affollatissiono: ci incontro anche il vincitore dei 100hs Asjer Martinez. Dopo un po' di tempo passato al coperto (ho l'ombrello, ma non il giubbotto) decido di entrare: dovrebbe mancare poco all'inizio, anche se probabilmente ci sarà un rinvio. Infatti all'ingresso ci fanno andare tutti delle zoone coperte (il mio posto non lo è), poi annuniciano il rinvio delle gare su pista alle 20,30. Non dicono nulla dei concorsi: a un certo punto l'alto sparirà dal programma sul sito, anche se vedo che gli atleti continuano a riscaldarsi. Alla fine inizierà verso le 20,50.




 

La pioggia diminuisce, molti prendono posto, io, visto che manca ancora qualche minuto, approfitto per prendere da bere. All'ingresso ho una brutta sorpresa: l'alto è nel settore opposto al mio, avevo capito male quando avevo ftto il biglietto. A quanto pare, sono stato l'unico fesso, visto che il grosso degli italiani è dal lato giusto. Visto che nessuno controlla il posto assegnato, mi sposto di un settore verso il centro.

Si parte, e già dalla prima betteria mi rendo conto che farò molta fatica a capire i pazzamenti, non capisco neanche bene dove sia l'arrivo. Il quarto posto di Desalu, però, l'azzecco. Nella semifinale di Tortu arrivano inrettilineo qusi tutti allineati, ma alla fine l'italiano vice. Si capisce che Arifah non è quello dei mondiali juniores e che la lotta sarà tra Tortu e i britannici. Intanto, un lungo applauo saluta l'ingresso delle lunghiste, il che mi ricorda che questa per i tedeschi è la gara clou della serata.




 

Prima di un semifinale dei 200 femminili presentano i martellisti. Il primo che vedo ha il numero 6: mi chiedo come ho fatto a non accogermi dei primi 5, poi capisco che fanno come a Egene, la prsentazione non è in ordine di gara, ma in ordine inverso di ranking. Mi sembra assurdo: dalla presentazione uno vorrebbe anche farsi un'idea dell'ordine di gara. Nell'alto però, l'ultimo ad essere presentato non è il primo del ranking, ossia Tamberi, ma il tedesco capione uscente (di cui è meglio non scriva il nome), non si apisce se in quanto campone uscente o in quanto tedesco. Il martello, dopo il primo turno, passerà in secondo piano con alto e lungo, ed è un peccato perché è una gara molto combattuta, con due sopra gli 80 metri e quattro sopra i 79 e primi due per un po' divisi da un centimentro, fin quando Nowicki non farà 82 (e questo lo vedrò) c'era anche Fajdek che rischia lo zero e pi chiude quinto. Intanto nella seconda batteria dei 200 la Kaddari mi sembra terza, invece è quarta, ma rimane in corsa per il rispescaggio e quando nell'ultima si vede il distacco tra la Kambundji i e le altre si capisce che è fatta.

Alla fine l'alto comincia. Immaginavo che le condizioni atmosferiche avrebbero dato problemi agli atleti, ma non fino a questo punto: in 5 (su 13) non passano neanche la quota d'apertura a 2,18. Ciò implica anche che per i 7 che l'avevano superata alla prima, tra cui Tamberi e Fassinotti, l'intervallo tra il primo salto e il secondo è stato lunghissimo, circa mezz'ora. Dopo due quote saranno rimasti solo in 3 senza errori, con una quota suerata si arriverà 7°, con due 4°. Per me il problema sarà non tanto vedere i salti, che col binocolo si vedevano ancora abbastanza bene, ma capire quando uno stava per saltare, visto che la pedana era anche coperta dalla gabbia del martello.

Comincia anche il lungo femminile: io sono all'altezza della partenza della rincorsa, non sono quindi in grado di capire la lunghezza del salto, l'atterraggio o seguirò sempre dallo schermo. La Vuleta (che poi sarebbe la Spanovic, quando potremo smetterla di doverci occupare di matrimoni e divorzi delle atlete?) salta per terza e parte con 7,06: si fa quindi difficile per la Mihambo, che comunque al secondo fa 7,03. Vedo il primo salto della Iapichino, un 6,53 che lascia qualche dubbio sull'ingresso nelle 8, invece dopo tre salti è addirittua quinta, e lo rimane dopo quatto migliorandosi a 6,60 (e anche questo lo vedo)

Non vedrò invece il suo quinto salto, dove di migliorerà ancora a 6,62, perché coinciderà con l'epilogo dell'alto. In tre hanno superato 2,27, tutti alla prima: Tamberi e il tedesco Poyle, ancora senza errori, e Protsenko, con due errori a 2,23. Un altro ucraino si era conservato un tentativo a 2,30, salta per primo e sbaglia: Gimbo è a medaglia. Tutti falliscono il primo tentativo a 2,30, Tamberi, che salta per ultimo, al secondo ce la fa, o csì almeno mi sembra: comincio a esultare, ma poi mi viene il dubbio di aver visto male e aspetto la conferma del tabellone, Protsenko si conserva un tentativo a 2,32 e sbaglia. è medaglia d'oro, come ad Amsterdam (edizione di cui avevo messo la maglia).

Nel frattempo si erano svolte le finali su pista. Prima i 1500 maschili: si parte molto forte, Ingebritsen fa una gara tutta di testa. In tanti perdono contatto, ma Arese resiste: mi chiedo fino a quando, all'ultimo passaggio davanti alla mia postzione (ossia a poco più di 200 metri dall'arrivo) ha un po' ceduto, è sesto, ma penso che se resiste così va già bene. Invece supera il quinto, poi il quarto e mi fa davvero sperare nella medaglia, che manca per 12 centesimi. Seguono i 5000 femminili, con la Can che ai 3000 semra prendere il largo, ma negli ultimi due giri viene raggiunta e superata dalla Klosterhafen, tra l'entusiasmo della folla, che segue gli ultimi 800 tutta in piedi. La Battocletti è a lungo quarta, poi cede un po' e chude sesta. Si finisce con gli 800 dell'eptathlon, dove le 15 rimaste gareggiano tutte assieme partendo come in una gara più lunga, senza fare iprimi 100 in corsia. La Thiam arriva in coda, ma le basta per vincere, la Gerevini chiude 7^ e 11^ nella classifica generale.




 

Alla fine delle gare su pista pochisismi vanno via: c'è ancora l'ultimo turno del lungo (oltre a Tamberi che prova una volta 2,32 e due 2,33), dove ci sarà il sorpasso della britannica Sawyers per il terzo posto.La Mihambo fa un altro bel salto, ma si ferma a 6,99. La Vuleta non sembra voler saltare e meno male: ho un gran freddo e non vedo l'ora di andarmene, quasi come a una gara di sci (o a Doha quando esagerarono con l'aria condizionata). 


 

Cerco di reggiungere la metro il più velocemente possibile. E domani, per il tempo, si prospetta molto peggio.

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